Quando è un formaggio a rompere gli schemi e ad andare contro ogni ovvietà. Su un’isola proverbialmente famosa anche per la produzione del pecorino, si fa apprezzare un formaggio di latte vaccino che non è tradizionalmente fatto dai pastori, iconograficamente uomini, ma dalle donne.
“Su casizolu” del Montiferru è un formaggio sardo presidio Slow Food dal 2000, a base di latte crudo di vacche sardo-modicane o bruno-sarde, allevate tutto l’anno allo stato brado ed ha una tipica forma a pera.
Pazienza e attesa fino al giusto punto di fermentazione, quando la cagliata fila per iniziare una sapiente lavorazione: passando dall’acqua calda, la pasta si modella immergendola in acqua fredda sino a modellarla con la caratteristica forma, ottenendo una superficie esterna liscia e senza rughe. La chiusura del “casizolu”, a due, tre o quattro punte, è un segno distintivo che ne distingue il produttore.
Su casizolu del Montiferru è un formaggio fatto per durare nel tempo e viene fatto stagionare fino a due anni ma si trovano forme più giovani che partono dai due mesi di stagionatura. Questo formaggio è legato ad una produzione familiare e di mini-caseifici, sempre e comunque nel pieno rispetto dell’artigianalità e della tradizione del prodotto.